sabato 22 giugno 2024

I Liguri, forse il più antico popolo italico

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I LIGURI, IL POPOLO PIU' ANTICO D'ITALIA? E DA DOVE ARRIVANO?

Nell'antichità, i Liguri erano un popolo misterioso e antico, le cui origini erano avvolte nel mito e nell'incertezza. Fonti romane e greche, scarse e spesso incerte, hanno contribuito solo parzialmente a delineare la storia di questo antico popolo.

Già nell'VIII secolo a.C., il geografo greco Strabone, citando Esiodo, menzionava i Liguri come uno dei popoli più antichi dell'Occidente. Dionigi di Alicarnasso, storico del I secolo a.C., ammetteva invece che l'origine dei Liguri era sconosciuta. L'assenza di una tradizione scritta propria dei Liguri, che non conoscevano la scrittura, ha lasciato ampio spazio a speculazioni basate su indizi storici, archeologici, linguistici e, più recentemente, genetici.

Nel XIX secolo, la ricerca storica e linguistica iniziò a focalizzarsi sui Liguri, principalmente nel contesto delle teorie sui popoli indoeuropei. Si delinearono due principali teorie, ciascuna con varie sfumature:

La Tesi Pre-Indoeuropea: Questa teoria sostiene che i Liguri fossero un popolo pre-indoeuropeo, proveniente dalla penisola iberica, e diffuso in epoca preistorica in Linguadoca e nell'Italia nord-occidentale. Secondo questa visione, i Liguri si sarebbero poi fusi con altre popolazioni nel Neolitico, mantenendo comunque una forte identità culturale.

La Tesi Indoeuropea: Secondo questa teoria, i Liguri sarebbero stati tra i più antichi popoli indoeuropei. I contatti successivi con elementi proto-celtici e celtici avrebbero ulteriormente influenzato la loro lingua e cultura, creando un miscuglio di tradizioni.

Col passare del tempo, la teoria pre-indoeuropea ha guadagnato maggiori adesioni. Gli antichi Liguri vengono quindi ritenuti inizialmente non indoeuropei, ma successivamente influenzati da ondate migratorie che portarono nuove culture e lingue nella regione.

Linguisti e storici hanno identificato vari strati culturali nella Liguria romana, inclusi latino, gallico, lepontico, antico europeo e pre-indoeuropeo. L'etnia ligure mantenne una certa identità anche dopo la conquista romana, tanto che i Romani chiamavano i Liguri delle zone montuose "Ligures comati" (Liguri dai capelli lunghi).

Le teorie pre-indoeuropee trovarono sostenitori illustri come Karl Viktor Müllenhoff, Henri d'Arbois de Jubainville e Arturo Issel, che collegavano i Liguri agli Iberi e, più recentemente, alla popolazione Cro-Magnon. Studi genetici recenti supportano parzialmente queste teorie, evidenziando una diversità genetica significativa nelle popolazioni liguri, avvicinandole ad altre popolazioni pre-indoeuropee come Baschi, Gallesi e Bretoni.

D'altro canto, storici come Dominique François Louis Roget de Belloguet sostennero un'origine gallica per i Liguri, suggerendo che le divisioni tra popoli antichi non fossero sempre nette ma spesso osmotiche. Altri, come Bernard Sergent, ipotizzarono una connessione tra i Liguri e le culture italiche e celtiche, rintracciandone le radici nelle culture di Polada e del Rodano durante la prima età del bronzo.

La vera origine dei Liguri rimane un enigma avvolto tra mito e scienza. La fusione di culture, lingue e popoli nel corso dei millenni ha creato una storia complessa e affascinante, che ancora oggi stimola la ricerca e la curiosità. Le teorie pre-indoeuropee sembrano prevalere, ma la questione rimane aperta, invitando nuovi studi e scoperte che possano finalmente svelare il mistero di questo antico popolo.

FONTI

- Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, I, 10
- Giacomo Devoto, Gli antichi italici, Firenze, Vallecchi, 1931
- Marco Milanese, Scavi nell'oppidum preromano di Genova, L'Erma di Bretschneider, Roma 1987
- John Patterson, Sanniti,Liguri e Romani, Comune di Circello;Benevento;

venerdì 21 giugno 2024

Le Rane di Aristofane: trama e contesto storico

Le Rane di Aristofane: trama e contesto storico


Trama

Dioniso, dio del teatro e del vino, è afflitto da una profonda crisi esistenziale. Il teatro ateniese, un tempo glorioso, è decaduto a causa di una nuova generazione di poeti tragici, mediocri e banali, che hanno sostituito i grandi maestri del passato come Eschilo e Sofocle. Disperato, Dioniso decide di scendere nell'Ade per riportare in vita Euripide, il più grande tragediografo di tutti i tempi, secondo il suo gusto.

Accompagnato dal servo pusillanime Xantia, Dioniso intraprende un viaggio pericoloso attraverso l'Oltretomba. Durante il tragitto, incontra una serie di personaggi stravaganti e grotteschi, tra cui il traghettatore Caronte, le rane paludose (da cui il titolo della commedia), il mostruoso Cerbero e il dio infernale Plutone.

Nell'Ade, Dioniso si trova di fronte a un dilemma: chi è il vero poeta tragico, Euripide o Eschilo? Per scoprirlo, organizza una gara di poesia tra i due, con l'aiuto di un coro di rane come pubblico.

La gara si svolge a colpi di versi tratti dalle tragedie dei due poeti. Euripide, con il suo stile moderno e patetico, conquista subito il favore del pubblico. Eschilo, invece, con i suoi versi solenni e aulici, fatica a tenere testa al rivale. Dioniso, inizialmente indeciso, si lascia infine influenzare dal gusto popolare e proclama Euripide vincitore.

Dioniso sceglie Eschilo come vincitore della gara di poesia. Nonostante il suo iniziale apprezzamento per Euripide, Dioniso si lascia infine convincere dalla forza e dalla profondità dei versi di Eschilo, che ritiene più adatti a risollevare le sorti del teatro ateniese.

Eschilo, prima di tornare in vita, affida a Plutone, dio degli Inferi, il compito di riservare il trono di miglior tragediografo a Sofocle. Eschilo riconosce la grandezza di Sofocle e lo considera il suo degno erede, raccomandando a Plutone di non assegnare mai quel titolo a Euripide.

Contesto storico

Le Rane fu rappresentata per la prima volta ad Atene nel 405 a.C., durante un periodo di grande crisi per la città. La guerra del Peloponneso, che opponeva Atene a Sparta, volgeva al termine con la sconfitta ateniese. La sconfitta militare si accompagnava a una profonda crisi culturale e sociale. Il teatro, un tempo strumento di coesione e identità civica, era in declino, dominato da poeti mediocri che privilegiavano l'effetto scenico e l'emozione facile alla profondità di pensiero e all'elevatezza morale.

In questo contesto, Aristofane con la sua satira pungente e irriverente critica il declino del teatro ateniese e attacca i nuovi poeti tragici, colpevoli di aver snaturato il genere con le loro opere banali e populiste. La commedia rappresenta anche un'esplorazione dell'Oltretomba, un tema caro all'immaginario greco, e un'occasione per riflettere sulla vita, la morte e il senso dell'arte.

Le Rane: un'opera ricca di spunti

Le Rane è una commedia complessa e ricca di spunti di riflessione. Oltre alla critica al teatro del tempo, la commedia affronta temi universali come la lotta tra tradizione e innovazione, il rapporto tra arte e società, il potere del linguaggio e la natura del giudizio estetico.

L'opera è caratterizzata da una comicità esuberante e grottesca, che si esplica attraverso un linguaggio arguto e una serie di gag esilaranti. Aristofane non risparmia nessuno con la sua satira, prendendo di mira politici, filosofi, poeti e persino gli dei dell'Olimpo.

Le Rane rimane un'opera di grande valore letterario e teatrale, capace di divertire e far riflettere ancora oggi, a distanza di oltre duemila anni dalla sua prima rappresentazione.

lunedì 17 giugno 2024

Filippo II, padre di Alessandro Magno

Filippo II di Macedonia fu un sovrano intelligente ed energico. Salito al trono di Macedonia nel 359 a.C. quando il regno era ai margini del mondo greco, egli grazie a una lungimirante attività politica, alla riforma dell'esercito che trasformò in un'efficiente macchina da guerra, e alle conquiste territoriali, aprì la strada per le epiche imprese di suo figlio Alessandro Magno.

Filippo II insegnò ad Alessandro l'arte della guerra, la politica e la diplomazia.
Ma si preoccupò anche della formazione culturale del figlio.

Volle che Alessandro fosse educato da uno degli uomini più sapienti del tempo. Nel 343 a.C., chiamò il filosofo greco Aristotele alla corte di Pella come precettore del figlio allora tredicenne.

Figlio di Nicomaco, il medico personale del re macedone Aminta III, padre di Filippo II e nonno di Alessandro Magno, Aristotele fu il maestro di Alessandro durante i successivi tre anni (343-340) fino a quando il giovane non venne chiamato a partecipare alle spedizioni militari del padre.

Questo legame tra filosofo e sovrano ha lasciato un'impronta significativa nella storia.
Aristotele, con la sua cultura ellenica, inculcò in Alessandro l'ideale della superiorità e dell'universalità della cultura greca.

Non sappiamo molto dell'educazione che Aristotele impartì al suo pupillo. Il filosofo lo avvicinò alla lettura dei grandi poemi omerici. È noto quanto il conquistatore macedone nutrisse una profonda ammirazione per Achille. Pare che in ogni campagna militare portasse con sé la copia dell'Iliade donatagli proprio da Aristotele, riponendola, assieme al pugnale, sotto il cuscino su cui dormiva, come per trarne ispirazione per le sue gesta d'eroe.

Il poliedrico pensatore stagirata affascinò Alessandro fornendogli una cultura universale che comprendeva la poesia, la logica, la matematica, la zoologia, la geografia, l'agronomia e la medicina. Alessandro ebbe grande rispetto per il suo illustre maestro che omaggiò, si narra, con il restauro di Stagira, distrutta dal papà nel 349 durante la guerra di Olinto.

"A mio padre devo la vita, al mio maestro una vita che vale la pena essere vissuta", disse Alessandro evidenziando l'importanza nella sua vita degli insegnamenti ricevuti da Aristotele.

Fu grazie a Filippo II che iniziò quel connubio 'fatale' tra il massimo filosofo e il massimo politico della grecità.

Filippo spronava il figlio a seguire Aristotele e lo studio della filosofia. Perché? - gli chiedevano.
"Per non compiere - diceva - molte delle azioni che mi pento di aver compiuto".

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Musica. Da dove nasce questa paola?

Il termine “musica” deriva dal greco Μουσική (mousikè), a sua volte proveniente da Μούσα (mousa), e includeva insieme la musica, il canto, la poesia, la danza, il gesto, la parola.

Le Muse erano 9, figlie di Zeus, re del Pantheon greco, e Mnemosune, dea della memoria, come il suo nome suggerisce.
Zeus se ne era invaghito, e sotto forma di pastore aveva con lei giaciuto per nove notti ai piedi del monte Pieria e, dopo un anno, sarebbero nate le 9 Muse.
Dati i genitori, le Muse avevano, tra le molte, la triplice facoltà di ben conoscere il futuro, il presente (grazie al padre) e il passato (merito della madre).

Nell’antica Grecia loro rappresentavano ogni campo dello scibile umano. Ognuna di esse era protettrice di un’arte: Clio (Storia), Thalia (Commedia), Melpomène (Tragedia), Tersicore (Danza), Erato (Poesia amorosa), Polimnia (Mimo), Urania (Astronomia), Calliope (Poesia epica), Euterpe (Poesia lirica). Nonostante i continui cambiamenti nelle varie attribuzioni, quest’ultima è la Musa che per antonomasia è considerata la tutelarice della musica.
È interessante notare come i Greci non abbiano incluso l’architettura. Ciò è motivato dalla concezione che i Greci avevano dell’architettura: dal momento che questa riusciva benissimo a tramandarsi lungo i secoli da se’, non aveva dunque bisogno del supporto di una qualche divinità, cosa che doveva invece avvenire per quelle arti che non avevano la forza di sconfiggere le sfide del tempo.

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giovedì 13 giugno 2024

Eshu, dio del pantheon Yoruba

🦎 Se oggi, nel mondo cristiano, si ricorda Sant'Antonio, che predicò con tanto fervore da far affiorare i pesci dall'acqua per ascoltarlo, le popolazioni Yoruba portate lontano dalle loro terre veneravano invece Eshu, che a sua volta sapeva affascinare e convincere con le parole.

🦎 Eshu è uno degli Orisha, le divinità del pantheon Yoruba che dalla Nigeria arrivarono fin nel Nuovo Mondo. Si tratta di un dio astuto, irriverente e sempre pronto a fare scherzi e dispetti, insomma, è il trickster della tradizione Yoruba.

🦎 Il suo essere mutevole e capace di adattarsi a ogni situazione lo fa associare al camaleonte, l'animale che ricopre il ruolo di messaggero del sommo dio Olorun.

🦎 Anche Eshu è un messaggero divino, infatti conosce tutti i linguaggi del mondo e per questo viene invocato affinché conduca le preghiere degli esseri umani fino agli Orisha. Viene rappresentato agli incroci, perché è rapido e riesce a percorrere tutte le strade.

🦎 Assieme a molte altre divinità africane, anche Eshu attraversò l'oceano sulle navi cariche di schiavi, per restare vicino alla sua gente in un momento così difficile. Lo troviamo infatti nella Regla de Ocha cubana e nel Candomblé brasiliano, dove viene conosciuto come Elegba.

🦎 Presso i Fon del Benin, è il settimo figlio del dio creatore che assegnò a ciascuno dei suoi eredi un elemento di cui essere il signore. Quando nacque Legba, non vi era più nulla da spartire, perciò venne insignito del titolo di messaggero degli dèi e detentore delle chiavi dei reami superiori.

Miti Africani: Yoruba, Akan, Bantu, Fon e tanti altri
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art by Olga Drebas

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martedì 4 giugno 2024

Perché la macedonia si chiama come la Macedonia?

Il termine "macedonia di frutta" ha origini interessanti e curiose.

Deriva dal nome "Macedonia," una regione storica situata nei Balcani. L'origine del nome ha a che fare con l'idea di mescolanza. La Macedonia era conosciuta per la sua popolazione etnicamente diversificata, costituita da vari gruppi culturali e linguistici.

Questa varietà è stata presa a metafora per indicare una mescolanza di frutti diversi. Quindi, proprio come la regione della Macedonia era un mosaico di etnie diverse, la macedonia di frutta è un mosaico di frutti diversi, mescolati insieme in un piatto colorato e variegato.

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Gli dei dell’antica Roma

 La religione dell'antica Roma era politeista, basata sulla venerazione di numerose divinità, ognuna con le proprie sfere d'influenza e poteri. Tra le più importanti troviamo:

La Triade Capitolina:

  • Giove (Zeus): Re degli dei, dio del cielo, del fulmine e del tuono. Era associato al potere, alla legge e all'ordine.


  • Giunone (Era):Regina degli dei, dea del matrimonio, delle donne e della nascita. Era la moglie di Giove e proteggeva le donne in particolare le matrone e le madri.




  • Minerva (Atena):Dea della sapienza, della guerra strategica, delle arti e dell'artigianato. Era associata all'intelligenza, alla saggezza e all'abilità pratica.



Altri dei importanti:

  • Marte (Ares):Dio della guerra, della violenza e del sangue. Era associato alla mascolinità, all'aggressività e alla forza militare.



  • Venere (Afrodite):Dea dell'amore, della bellezza, della sessualità e del piacere. Era associata alla seduzione, al desiderio e alla fertilità.



  • Apollo (Febo):Dio del sole, della musica, della poesia, della guarigione e della profezia. Era associato alla luce,alle arti e alla conoscenza.



  • Diana (Artemide):Dea della caccia, della luna, degli animali selvatici e della natura. Era associata alla verginità, alla forza femminile e alla selvaticità.


  • Nettuno (Poseidone):Dio del mare, dei terremoti e dei cavalli. Era associato all'acqua, alle tempeste e alla potenza marina.


  • Cerere (Demetra):Dea dell'agricoltura, del raccolto, della fertilità e della crescita. Era associata alla terra, al cibo e alla vita.


  • Mercurio (Ermete):Messaggero degli dei, dio del commercio, dei viaggi, dei ladri e degli inganni. Era associato alla comunicazione, alla negoziazione e all'astuzia.


  • Vulcano (Efesto):Dio del fuoco, dei metalli, della lavorazione artigianale e della forgia. Era associato all'artigianato, all'industria e alla forza distruttiva del fuoco.


  • Vesta:Dea del focolare domestico, della famiglia e della casa. Era associata al calore, alla sicurezza e alla stabilità domestica.


Oltre a queste divinità principali, il pantheon romano includeva numerose altre figure divine, ognuna con un proprio culto e specifiche aree di influenza. La religione romana era permeata in ogni aspetto della vita quotidiana, e i cittadini si rivolgevano ai loro dei per chiedere protezione, guida e favore in ogni circostanza.

Oltre alle divinità sopracitate, è importante ricordare che la religione romana era ricca di culti locali e divinità minori,legate a specifici territori o attività. La religione romana era inoltre caratterizzata da un forte sincretismo, assorbendo elementi da altre culture e religioni con cui i Romani entravano in contatto durante le loro conquiste.

lunedì 3 giugno 2024

I cinque massacri più gravi della storia

È impossibile stilare una classifica oggettiva dei massacri più gravi della storia, in quanto ogni evento rappresenta una tragedia immensa con un impatto inestimabile sulle vittime e sui sopravvissuti.

Tuttavia, possiamo menzionare alcuni eventi che per il loro alto numero di morti e per la crudeltà con cui sono stati perpetrati hanno lasciato un segno indelebile nella storia umana:

Olocausto (1941-1945): Lo sterminio sistematico di circa sei milioni di ebrei da parte del regime nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.

Genocidio cambogiano (1975-1979): Sotto il regime dei Khmer Rossi, circa due milioni di persone, un quarto della popolazione della Cambogia, perirono per esecuzioni, fame, lavoro forzato e malattie.

Holodomor (1932-1933): Carestia indotta in Ucraina durante il regime sovietico di Stalin, che causò la morte di milioni di ucraini, secondo le stime tra 3 e 10 milioni.

Massacro di Nanking (1937): Stupro e omicidio di massa di civili cinesi da parte dell'esercito giapponese durante la Seconda Guerra Sino-Giapponese. Le stime del numero di vittime variano da 200.000 a 300.000.

Tratta atlantica degli schiavi (XV-XIX secolo): Milioni di africani vennero rapiti e deportati attraverso l'Atlantico per essere venduti come schiavi, dove molti morirono per le disumane condizioni di lavoro e malattie. Le stime del numero totale di vittime variano da 10 a 20 milioni.

È importante ricordare che questa lista non è esaustiva e che innumerevoli altri massacri terribili sono stati commessi nel corso della storia. Ogni evento rappresenta una pagina buia dell'umanità e un monito a contrastare l'odio, la violenza e le discriminazioni in tutte le loro forme.

Per approfondire la conoscenza di questi eventi, è importante consultare fonti storiche attendibili e visitare musei e memoriali dedicati alle vittime.

Ecco alcune risorse utili:

Olocausto: https://www.ushmm.org/
Genocidio cambogiano: https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_del_genocidio_di_Tuol_Sleng
Holodomor: https://en.wikipedia.org/wiki/Holodomor
Massacro di Nanking: https://www.viaggioincina.net/attrazioni-nanchino/memoriale-delle-vittime-del-massacro-di-nanchino.html
Tratta atlantica degli schiavi: https://memorial.nantes.fr/en/

13 domande per comprendere la storia greca



Vuoi avere la certezza di conoscere appieno la storia della Grecia antica?

Posso aiutarti proponendoti 14 domande chiave.

Eccole:

1. Periodizzazione:

In quali periodi storici principali si suddivide la storia greca antica? Quali sono le loro caratteristiche principali?

2. Le origini:

Quali sono le principali teorie sulle origini della civiltà greca? Quali sono i siti archeologici più importanti per la comprensione di questo periodo?

3. L'età micenea:

Quali sono le caratteristiche principali della civiltà micenea? Quali sono i poemi omerici che raccontano questo periodo e come possiamo interpretarli?

4. L'età oscura e la poleis:

Cosa si intende per "età oscura" nella storia greca? Come si è sviluppata la polis, la città-stato greca, e quali erano le sue caratteristiche fondamentali?

5. Sparta e Atene:

Quali erano le caratteristiche principali delle società spartana e ateniese? Come si confrontavano le loro strutture politiche, sociali ed economiche?

6. Le guerre persiane:

Quali furono le cause e le conseguenze delle guerre persiane? Come influenzarono queste guerre il successivo sviluppo della Grecia?

7. L'età di Pericle e l'Atene classica:

Quali furono le principali conquiste politiche e culturali dell'Atene di Pericle? In che modo questo periodo ha contribuito allo sviluppo della democrazia, dell'arte, del teatro e della filosofia?

8. La guerra del Peloponneso:

Quali furono le cause e le conseguenze della guerra del Peloponneso? Come influenzò questo conflitto il mondo greco e il futuro della democrazia ateniese?

9. L'ascesa della Macedonia e Alessandro Magno:

Come la Macedonia di Filippo II ascese al potere e quali furono le sue conquiste militari? Quali furono le conseguenze dell'espansione di Alessandro Magno e il suo impero ellenistico?

10. L'ellenismo:

Quali furono le caratteristiche principali della cultura ellenistica? Come si mescolarono le culture greca, persiana e orientali in questo periodo?

11. La conquista romana:

Come avvenne la conquista romana della Grecia? Quali furono le conseguenze per la cultura e la politica greca?

12. L'eredità della Grecia antica:

Quali sono stati i principali contributi della Grecia antica alla filosofia, alla politica, all'arte, all'architettura, alla letteratura e alla scienza?

13. La percezione della Grecia antica nel tempo:

Come è stata percepita la Grecia antica nel corso della storia? Come ha influenzato il Rinascimento e l'Umanesimo?

La religione romana, come si è evoluta nel tempo e quali erano le sue credenze e pratiche principali



L'evoluzione della religione romana:

La religione romana era un sistema complesso e in continua evoluzione nel corso dei secoli, influenzata da diverse culture e contesti storici. Ecco alcune delle tappe principali della sua evoluzione:

Periodo arcaico (VIII-VI secolo a.C.):

Politeismo: La religione romana era politeista, con un pantheon di divinità che rappresentavano vari aspetti della vita quotidiana, come l'agricoltura, la guerra, il commercio e la famiglia.
Animismo: Si credeva che spiriti e divinità abitassero in tutti gli aspetti del mondo naturale, influenzando la fortuna e il destino degli esseri umani.
Adorazione degli antenati: I romani veneravano i loro antenati, considerati protettori della famiglia e della comunità.
Rituale e divinazione: La religione era incentrata su riti propiziatori e divinatori per ottenere il favore degli dei e conoscere il futuro. 

Periodo regio e repubblicano (VI secolo a.C.-27 a.C.):

Influenza etrusca e greca: La religione romana assorbe elementi dalle religioni etrusca e greca, portando all'identificazione di divinità romane con quelle greche (Giove con Zeus, Giunone con Era, Minerva con Atena).
Sviluppo del culto pubblico: Si rafforza il ruolo della religione nella vita pubblica, con riti e cerimonie ufficiali celebrate da sacerdoti nominati dallo stato per propiziare il benessere della comunità.
Auguri e aruspici: Aumentano l'importanza degli auguri, che interpretavano i presagi per trarne auspici per il futuro, e degli aruspici, che esaminavano le viscere degli animali sacrificati per ottenere responsi divini. 

Periodo imperiale (27 a.C.-476 d.C.):

Culto dell'imperatore: L'imperatore assume un ruolo religioso centrale, divinizzato come garante della pace e della prosperità dell'impero.
Diffusione di culti orientali: Si diffondono culti misterici provenienti dall'Oriente, che promettevano salvezza individuale e comunione con il divino attraverso riti segreti.
Crisi della religione tradizionale: La religione romana tradizionale subisce una crisi di credibilità, in parte dovuta alla diffusione del Cristianesimo e ad altre filosofie ellenistiche. 


Credenze e pratiche principali:

Divinità: Le divinità principali del pantheon romano includevano Giove (re degli dei), Giunone (regina degli dei e protettrice del matrimonio), Minerva (dea della sapienza e della guerra), Marte (dio della guerra), Venere (dea dell'amore e della bellezza), Apollo (dio del sole, della musica e della poesia), Diana (dea della caccia e della luna).
Sacrifici: I romani compivano sacrifici di animali, offerte votive e preghiere per ottenere il favore degli dei.
Feste e celebrazioni: Il calendario romano era ricco di feste e celebrazioni dedicate a diverse divinità e ricorrenze, come i Saturnali (feste in onore del dio Saturno), i Lupercalia (riti di purificazione) e i Consualia (feste dedicate al dio Conso).
Indovinanza e divinazione: Gli antichi romani utilizzavano diverse pratiche divinatorie per conoscere il futuro e la volontà degli dei, tra cui l'osservazione del volo degli uccelli, l'esame delle viscere degli animali sacrificati e l'interpretazione dei presagi.
Etica e moralità: La religione romana non aveva un codice morale strutturato come il Cristianesimo, ma promuoveva valori come la pietà, la giustizia, il rispetto per gli dei e gli antenati e il senso del dovere verso la comunità.
Conclusione:

La religione romana era un sistema complesso e in continua evoluzione, adattandosi alle esigenze e alle sfide della società romana nel corso dei secoli. Sebbene sia stata soppiantata dal Cristianesimo, la sua eredità è ancora presente nella cultura, nella lingua e nelle tradizioni dell'Occidente.

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15 domande per comprendere la storia romana



Vuoi avere la certezza di conoscere appieno la storia romana?
Posso aiutarti proponendoti 15 domande chiave.
Eccole:

Quali sono le origini di Roma e come la leggenda della fondazione della città ha influenzato la sua identità e il suo sviluppo?

Come si è evoluta la struttura politica di Roma dalla monarchia alla repubblica e infine all'impero?

Quali sono state le figure chiave e gli eventi che hanno determinato questi cambiamenti?

Quali sono state le principali guerre combattute da Roma e come queste hanno influenzato l'espansione del suo territorio e la sua potenza?

Come era strutturata la società romana?

Quali erano i ruoli e le relazioni tra le diverse classi sociali?

Quali sono stati i principali contributi di Roma al diritto, al governo, all'ingegneria, all'architettura, alla letteratura e alla filosofia?

Come la religione romana si è evoluta nel tempo e quali erano le sue credenze e pratiche principali?

Qual è stato il ruolo della schiavitù nella società romana e come ha influenzato l'economia e la cultura?

Quali sono state le cause della caduta dell'Impero romano d'Occidente?

Quali fattori politici, economici, sociali e culturali hanno contribuito al suo declino?

Qual è stata l'eredità di Roma per il mondo occidentale?

In che modo la sua cultura, il suo diritto, la sua lingua e la sua struttura politica hanno influenzato lo sviluppo dell'Europa e di altre regioni?

Quali sono le diverse prospettive e interpretazioni della storia romana?

Come gli storici hanno affrontato questioni come il ruolo dell'individuo, il cambiamento sociale e il declino di un impero?

Laocoonte, stritolato a morte coi due figli per aver detto la verità

Laocoonte era un personaggio della mitologia greca, sacerdote di Apollo (o Poseidone, secondo alcune versioni) e abitante di Troia.
È famoso per il suo avvertimento ai Troiani di non introdurre il cavallo di legno all'interno delle mura della città, temendo un inganno da parte dei Greci. La sua celebre frase, "Timeo Danaos et dona ferentes" ("Temo i Danai anche quando portano doni"), non fu ascoltata e, come previsto, il cavallo si rivelò un'astuzia per introdurre i soldati greci all'interno di Troia, causando la sua caduta.

Laocoonte e i suoi due figli furono poi puniti dagli dei, che scagliarono contro di loro due enormi serpenti marini che li uccisero. La morte di Laocoonte è narrata nell'Eneide di Virgilio ed è rappresentata in diverse opere d'arte, tra cui la famosa scultura "Laocoonte e i suoi figli" conservata nei Musei Vaticani.

La figura di Laocoonte è simbolo di:

Cassandra: come Cassandra, Laocoonte aveva previsto la catastrofe, ma le sue parole non furono ascoltate.
Opposizione al destino: la sua morte rappresenta la vana lotta contro il fato ineluttabile.
Sacrificio: Laocoonte si sacrificò per il suo popolo, ma il suo sacrificio fu inutile.
Oltre ad essere un personaggio mitologico, Laocoonte è diventato anche un'espressione figurativa per indicare chi mette in guardia contro un pericolo imminente che non viene ascoltato.

15 lavori a rischio di estinzione nei prossimi 50 anni

Secondo un recente studio, ecco 15 lavori che rischiano di scomparire entro i prossimi 50 anni a causa dell'avanzamento della robotica, dell'intelligenza artificiale e dell'automazione:

Alcesti, l’archetipo della donna che affronta la morte per amore di suo marito

Alcesti è un nome femminile di origine greca, che significa "forte", "valorosa".

Nella mitologia greca, Alcesti è la moglie di Admeto, re di Fere in Tessaglia. Quando Admeto è condannato a morire, Apollo gli concede la possibilità di salvarsi se qualcun altro muoia al suo posto. Alcesti, con grande amore per il marito, si offre di sacrificarsi. Viene quindi condotta nell'Ade, dove incontra Eracle, che la libera dalla morte.

La grammatica valenziale spiegata facile e qualche esercizio per applicarla bene

Che cos'è la grammatica valenziale?
A cosa serve? E come applicarla con gli alunni?

Immagina la grammatica valenziale come un gioco di costruzioni. Al centro della frase c'è il verbo, come il pezzo principale del tuo edificio. Il verbo, però, non può stare da solo: ha bisogno di altri elementi per completare il suo significato, proprio come i mattoncini per costruire una casa.

Angie, la canzone dei Rolling Stones dal significato controverso

Angie dei Rolling Stones è una ballata ricca di ambiguità e interpretazioni, che ha alimentato numerose teorie sul suo vero significato.

Ecco alcuni dei temi chiave che emergono dal testo:

La fine di un amore: La canzone narra la disintegrazione di una relazione, con versi che descrivono un amore ormai logoro e pieno di rimpianti ("Non riesco a ricordare come abbiamo iniziato / E non riesco a ricordare come sia finita").
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