lunedì 3 giugno 2024

Laocoonte, stritolato a morte coi due figli per aver detto la verità

Laocoonte era un personaggio della mitologia greca, sacerdote di Apollo (o Poseidone, secondo alcune versioni) e abitante di Troia.
È famoso per il suo avvertimento ai Troiani di non introdurre il cavallo di legno all'interno delle mura della città, temendo un inganno da parte dei Greci. La sua celebre frase, "Timeo Danaos et dona ferentes" ("Temo i Danai anche quando portano doni"), non fu ascoltata e, come previsto, il cavallo si rivelò un'astuzia per introdurre i soldati greci all'interno di Troia, causando la sua caduta.

Laocoonte e i suoi due figli furono poi puniti dagli dei, che scagliarono contro di loro due enormi serpenti marini che li uccisero. La morte di Laocoonte è narrata nell'Eneide di Virgilio ed è rappresentata in diverse opere d'arte, tra cui la famosa scultura "Laocoonte e i suoi figli" conservata nei Musei Vaticani.

La figura di Laocoonte è simbolo di:

Cassandra: come Cassandra, Laocoonte aveva previsto la catastrofe, ma le sue parole non furono ascoltate.
Opposizione al destino: la sua morte rappresenta la vana lotta contro il fato ineluttabile.
Sacrificio: Laocoonte si sacrificò per il suo popolo, ma il suo sacrificio fu inutile.
Oltre ad essere un personaggio mitologico, Laocoonte è diventato anche un'espressione figurativa per indicare chi mette in guardia contro un pericolo imminente che non viene ascoltato.

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