Virgilio: il poeta dell'Impero, cantore di Roma e delle sue glorie

Nato nel 70 a.C. in un piccolo villaggio della Lombardia, Virgilio si trasferì presto a Roma dove si fece conoscere per la sua bravura letteraria

Virgilio impegnato nella commovente lettura dell'Eneide alla corte di Augusto

«Canto le armi e l'eroe che per primo dalle coste di Troia, profugo per volere del fato, giunse in Italia, alle spiagge lavinie...»

Con questi versi solenni inizia l'Eneide, il capolavoro di Publio Virgilio Marone, il poeta latino più celebre di tutti i tempi. Nato nel 70 a.C. in un piccolo villaggio della Lombardia, Virgilio si trasferì presto a Roma, dove studiò filosofia e retorica. Ma la sua vera passione era la poesia, e ben presto iniziò a comporre versi di straordinaria bellezza.

Le sue prime opere, le Bucoliche e le Georgiche, sono un inno alla natura e alla vita agreste, ma anche un'ode alla pace e alla prosperità che Augusto, il primo imperatore di Roma, aveva portato all'Impero. Fu proprio Augusto a commissionare a Virgilio l'Eneide, un poema epico che celebrasse le origini di Roma e la grandezza del suo impero.

Virgilio dedicò gli ultimi dieci anni della sua vita a quest'opera monumentale, che narra le avventure di Enea, l'eroe troiano che, fuggito dalla sua città distrutta, giunge in Italia e fonda la stirpe romana. L'Eneide è un poema ricco di pathos e di eroismo, ma anche di pietas, il sentimento di rispetto e di devozione verso gli dei, la patria e la famiglia.

Virgilio morì nel 19 a.C., prima di poter completare l'Eneide, ma la sua opera era già considerata un capolavoro. Il suo stile elegante e raffinato, la sua profonda sensibilità e la sua capacità di creare immagini suggestive hanno fatto di lui un modello per tutti i poeti successivi.

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Rispondi nei commenti:

1.  Quali sono le opere più importanti di Virgilio?

2.  Chi commissionò a Virgilio l'Eneide?

3.  Qual è il significato del termine latino "pietas"?

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