giovedì 13 febbraio 2025

Perché Romolo uccise Remo, suo fratello gemello

La leggenda di Romolo e Remo è una delle più famose della storia di Roma e narra della fondazione della città e della sua origine.



Ecco il racconto:
Romolo e Remo erano due gemelli, figli di Rea Silvia e del dio Marte. Abbandonati in una cesta sul fiume Tevere, furono allattati da una lupa e poi allevati da un pastore. Da adulti, i due fratelli decisero di fondare una nuova città.

Secondo la leggenda più diffusa, Romolo e Remo, dopo aver consultato gli auguri, entrarono in disaccordo sulla posizione della città e su chi dovesse darle il nome. Per risolvere la questione, decisero di affidarsi al volere degli dei: chi avesse visto il maggior numero di avvoltoi in volo avrebbe avuto il diritto di scegliere il luogo e il nome della città. Romolo ne vide dodici, mentre Remo soltanto sei. 
Per questo motivo, Romolo tracciò il confine della città e la chiamò Roma, diventandone il primo re.
Remo, sentendosi deriso e offeso per la decisione, per sberteggiare il fratello, saltò il solco da questi tracciato e, per tale gesto di irriverenza, fu ucciso da Romolo.
Secondo altre versioni, Remo sarebbe stato ucciso da Celere, uno dei compagni di Romolo.

La morte di Remo è un evento tragico che segna la nascita di Roma e il suo destino di grandezza. 

La leggenda di Romolo e Remo è un mito fondativo che ha contribuito a creare l'identità del popolo romano e a rafforzare il suo senso di appartenenza a una storia gloriosa.



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