Una mamma scrive a un’amica per esprimere le proprie opinioni sulla questione dei compiti a casa
Cara Anna,
ti scrivo perché, come ogni anno, si avvicina il momento delle vacanze di Natale e, con esso, il dilemma dei compiti. Tu cosa ne pensi?
È giusto che i ragazzi si prendano una pausa dai libri o è meglio mantenere un ritmo costante per evitare problemi al rientro a scuola?Ho letto che in Italia, rispetto ad altri Paesi europei, tendiamo a esagerare con i compiti, sia durante l’anno che durante le vacanze. Pare che i nostri ragazzi quindicenni siano quelli che dedicano più tempo ai compiti a casa: una media di 2,3 ore al giorno, oltre alle 27,2 ore settimanali di lezioni. È un impegno enorme, soprattutto se consideri che in Germania, dove si passa più tempo in classe, i compiti a casa occupano solo 1,2 ore al giorno.
Quello che mi ha colpito, però, è che un carico maggiore di compiti non significa necessariamente migliori risultati. Lo dice il Censis e lo confermano molti dirigenti scolastici. Spesso manca una vera coordinazione tra gli insegnanti, e i compiti vengono assegnati senza tenere conto delle difficoltà degli studenti o del supporto che richiedono ai genitori. Insomma, è come se si desse per scontato che noi mamme e papà dobbiamo intervenire!
Alcuni esperti, come Daniele Novara, propongono un approccio diverso: “compiti di realtà”. Invece di esercizi tradizionali, suggerisce attività più pratiche e stimolanti, come visitare mostre, leggere libri, esplorare la natura o imparare nuove abilità. Mi sembra un’idea affascinante, perché aiuta i ragazzi a sviluppare competenze utili nella vita reale, senza rinchiuderli nei soliti schemi.
Anche la dottoressa Adelia Lucattini sottolinea che il periodo natalizio dovrebbe essere un momento di relax e condivisione. Certo, è importante bilanciare lo studio con le altre attività, ma senza rovinare l’atmosfera festosa. Il suo consiglio? Organizzarsi bene, dedicare un po’ di tempo ai compiti nei primi giorni di vacanza per evitare lo stress dell’ultimo minuto e alternare lo studio con attività culturali, giochi e momenti di qualità in famiglia.
Infine, ho trovato utili anche i suggerimenti della pedagogista Federica Ciccanti: aiutare i ragazzi a staccarsi dagli schermi, organizzare il tempo in modo efficace e coinvolgerli in esperienze che li arricchiscano. Credo che queste attività siano una bellissima opportunità per stare insieme e imparare qualcosa di nuovo, anche al di fuori della scuola.
Tu come gestisci questo periodo con i tuoi figli? Anche tu senti il peso di doverli sostenere tra compiti, famiglia e festività? Mi piacerebbe sapere come affrontate tutto questo a casa vostra.
Un abbraccio,
Laura
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