martedì 14 aprile 2020

Perché si dice "Abbiamo fatto 30..."

"Abbiamo fatto 30, facciamo 31". Da dove deriva questo diffuso modo di dire?

Papa Leone X in un dipinto di Raffaello Sanzio (particolare).
Cosa significa "Abbiamo fatto 30, facciamo 31"?
Sicuramente lo avete già sentito dire e probabilmente lo avete anche pronunciato voi stessi. È un modo di dire che si usa per giustificare un'azione che viene compiuta in aggiunta a un compito già svolto e che si credeva fosse ormai completato. Spesso è utilizzato anche in senso ironico.
Ma da dove nasce questo modo di dire? E perché si usano proprio questi due numeri?
C'è una spiegazione storica...

La frase originale viene attribuita a papa Leone X (Leone Decimo!).
Siamo nel 1517. Il papa deve nominare dei nuovi cardinali e, nonostante sia partito dall'idea di crearne solo una dozzina, il numero è poi aumentato fino ad arrivare a 30. A quel punto il papa blinda la lista e si accinge a presentarla ai fedeli, ma all'ultimo momento si accorge di aver tralasciato un religioso che proprio non meritava di rimanerne escluso... Fu allora che, come raccontano le cronache, pronunciò la fatidica frase: "Abbiamo fatto 30, facciamo 31".
Questa espressione fu riportata di bocca in bocca ed ebbe talmente successo che, ancora oggi, a oltre cinquecento anni di distanza, costituisce un modo di dire molto diffuso.

Adesso tocca a te, rispondi alle domande:

  1. A quale famiglia apparteneva Leone X?
  2. Nella frase sottolineata c'è un congiuntivo? Quale?
  3. Nel testo compare qualche altro congiuntivo?
  4. La parola "lo" in "lo avete anche pronunciato voi stessi" è un articolo?
  5. Volgi al passato remoto la seguente frase: "da dove nasce questo modo di dire?"

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