Un viaggio nella storia della Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia, un faro di cultura sopravvissuto a secoli di avventure.
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Lemone, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons |
Immagina un luogo dove la storia prende vita tra scaffali colmi di libri antichi, manoscritti preziosi e storie di uomini illustri. Questo luogo esiste, ed è la Biblioteca civica Aprosiana di Ventimiglia.
Fondata nel lontano 1648 da Angelico Aprosio, questa biblioteca non è solo un deposito di libri, ma un vero e proprio monumento alla cultura. Prima biblioteca pubblica della Liguria e tra le più antiche d'Italia, ha visto susseguirsi secoli di storia, guerre, terremoti e passaggi di proprietà, mantenendo intatto il suo fascino.
- Iniziò come una collezione di migliaia di tomi, incunaboli e manoscritti grazie alla passione di Angelico Aprosio.
- Nel corso dei secoli, ha subito saccheggi e dispersioni, ma ha sempre saputo rinascere grazie all'impegno di bibliotecari e amanti della cultura.
- Oggi, la biblioteca vanta oltre 26.000 volumi, inclusi 7.000 del Fondo Antico, quasi duecento incunaboli e manoscritti di inestimabile valore.
Oltre alla sua ricca collezione, l'Aprosiana è anche un centro di attività editoriale, con pubblicazioni dedicate alla civiltà letteraria barocca. Dal 1981, la biblioteca pubblica saggi per far conoscere le proprie raccolte e promuovere la ricerca.
Oggi, la Biblioteca Aprosiana ha due sedi: una nell'antico chiostro di Sant'Agostino e l'altra nel restaurato Civico Teatro (centro storico di Ventimiglia Alta). Entrambe custodiscono un patrimonio unico, testimonianza di una storia che continua a vivere tra le pagine dei suoi libri. Visitare l'Aprosiana significa immergersi in un'atmosfera magica, un viaggio nel tempo alla scoperta di un tesoro culturale inestimabile.
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