venerdì 16 aprile 2021

Le morti bianche in Italia [cloze]

C'è un'altra emergenza che non accenna a placarsi: le morti sul lavoro. Esercizio di riempimento (cloze).


Ecco il cloze (inserisci le parole mancanti)

C'è un'altra emergenza che non accenna a placarsi: le morti sul lavoro

C'è un'altra emergenza che non accenna a placarsi: le morti sul lavoro

Esercizio di riempimento (cloze)

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C'è un'altra emergenza che non accenna a placarsi: le morti sul lavoro
Nel 2019 sono state 1.089 le morti bianche e oltre 640 mila gli infortuni. Maurizio Landini, segretario della Cgil, aveva detto che “in Italia si continua a morire come si moriva 50 anni fa”

Un’emergenza che è tale da decenni e che non a diminuire.
Nelle scorse 24 ore sono morte ben cinque persone mentre svolgevano la propria . Due operai sono precipitati da un cantiere a Roma da un’altezza di 20 metri. Un altro è stato da un suv in un cantiere nell’avellinese. Un operaio è stato travolto da uno scudo metallico nell’area portuale di Savona. Infine, un muratore è caduto da un’impalcatura di un palazzo nel napoletano. Potrebbe una giornata sfortunata, la concentrazione casuale di una serie di tutte nello stesso lasso di tempo. La realtà è che si tratta di ordinaria amministrazione.
Nel 2019 in Italia ci sono state 1.089 vittime sul lavoro, 783 delle quali hanno perso la vita sul posto di lavoro e 306 a causa di esso. A questo si gli oltre 640 mila infortuni sul lavoro occorsi, che in molti casi hanno avuto esiti molto gravi. In Italia, insomma, ci sono in media tre morti bianche e oltre 1.700 infortuni sul lavoro al giorno. Dati spaventosi, ben superiori alla media europea. Ma dati parziali, soprattutto nella parte relativa agli : molti non vengono denunciati, soprattutto quando a essere coinvolti sono lavoratori , perlopiù stranieri. Esemplificativa la storia del taglialegna moldavo ucciso da un cavo nel bellunese e portato fuori dal cantiere dal suo datore di lavoro, così da non far il suo impiego in nero.
C’è un problema di sicurezza del lavoro in Italia, una mancanza che è prima di tutto culturale. Gli alti costi del lavoro fanno sì che imprenditori senza scrupoli compensino le loro spese tagliando proprio lì dove invece semmai destinate ancora più risorse: la dei propri dipendenti. Scarsa formazione, dispositivi di protezione all’osso, ma anche assunzione irregolare per non dover sottostare alle costose disposizioni sulla sicurezza. La salute sul lavoro è un pilastro del lavoro stesso, eppure le due cose vengono sempre più viste come entità separate, ciascuna con vita propria. Non è un caso che il segretario della Cgil, Maurizio Landini, qualche tempo fa sottolineasse come “in Italia si continua a morire come si moriva 50 anni fa”.
A tutto questo va poi aggiunto il processo di in corso, con gli effetti del Covid-19 che non faranno altro che una situazione già critica. La depressione economica, le sempre meno opportunità professionali, spingono le persone ad qualunque cosa, anche quei lavori che li espongono a rischi notevoli. C’è poi il discorso della sul lavoro, data da uno stile di vita sempre più veloce. Pensiamo ai rider, che ogni giorno devono sfrecciare nelle vie delle città come fossero circuiti urbani, dal momento che la piattaforma per cui lavorano promette nel suo nuovo volantino la consegna entro 30 minuti e che la loro misera paga dipende da quante riescono a fare in un’ora. Che gli incidenti dei rider siano all’ordine del giorno non è allora un caso.
Un tessuto sociale sempre più disperato e privo di alternative, datori di lavoro che mettono il bilancio della propria attività davanti alla salute dei propri dipendenti, le sacche del lavoro nero che non accennano a diminuire, consumatori che non sono più disposti ad aspettare e vogliono tutto subito. Eccolo il quadro italiano, quello dove le morti bianche fanno segnare valori record. Eppure i decessi giornalieri continuano a occupare trafiletti nei , i morti restano perlopiù senza nome e la politica da non affronta la questione, divenuta ormai parte stessa della nostra . La strage delle ultime 24 ore è invece un grido d’aiuto, un appello a intervenire in modo risoluto sul tema della sicurezza del lavoro. Quella delle morti bianche è una pandemia tipicamente italiana che va avanti da troppo tempo.

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