Esempio di svolgimento di un tema. Un ricordo speciale...
Caro nonno Giovanni,
ti scrivo oggi da Ventimiglia, la città di mare dove sto studiando. La scuola qui è interessante e sto imparando tante cose nuove, ma a volte mi manca molto la nostra vecchia casa in montagna e soprattutto mi manchi tu. Proprio in questi giorni, un ricordo speciale è tornato a farmi visita nella mente, un ricordo che ci lega in modo particolare e che ancora oggi mi fa sorridere.
Ricordi quella volta che siamo andati a pescare nel torrente vicino a casa? Io avrò avuto otto o nove anni, ero ancora un bambino un po' impacciato con la canna da pesca. Tu invece eri un vero esperto, con i tuoi stivali di gomma e quel vecchio cappello di paglia che ti riparava dal sole. Era una calda giornata d'estate e l'acqua del torrente era fresca e limpida.
Mi avevi promesso che mi avresti insegnato a pescare le trote. Io ero eccitatissimo all'idea di catturare il mio primo pesce. Ci siamo seduti sulla riva, tu mi hai mostrato come innescare l'amo con il verme e come lanciare la lenza senza farla aggrovigliare. All'inizio non succedeva niente. Io diventavo impaziente, chiedendoti ogni cinque minuti se "abboccava". Tu mi rispondevi sempre con la tua solita calma: "Bisogna avere pazienza, Lorenzo. La pesca è un'arte di attesa."
Poi, all'improvviso, la mia lenza ha iniziato a muoversi. Il galleggiante è affondato rapidamente. Io, preso dal panico, stavo per tirare su la canna di scatto, ma tu mi hai fermato, mettendomi una mano sulla mia. "Piano, Lorenzo, piano. Lascia che il pesce abbocchi bene." Mi hai spiegato come tirare dolcemente e con costanza. E così ho fatto.
Dopo qualche istante di trepidazione, ho visto guizzare nell'acqua un piccolo pesce argentato. Era la mia prima trota! Ricordo ancora la gioia che ho provato in quel momento. Tu mi hai sorriso, orgoglioso del mio successo. Mi hai aiutato a slamarla con delicatezza e l'abbiamo rimessa subito nel torrente, perché era troppo piccola.
Quel giorno non abbiamo pescato molti pesci, forse solo un paio in tutto. Ma per me è stato un giorno indimenticabile. Non solo perché ho catturato il mio primo pesce, ma soprattutto perché l'ho fatto con te. Ricordo le tue parole, i tuoi gesti pazienti, il tuo sorriso incoraggiante. Ho imparato da te che a volte le cose più belle richiedono tempo e dedizione.
Questo ricordo è rimasto così vivo nella mia memoria perché rappresenta un momento di pura connessione tra noi. Eri lì, paziente e affettuoso, trasmettendomi la tua saggezza e il tuo amore per la natura. Ogni volta che penso a quel giorno, sento ancora la brezza leggera, il suono dell'acqua che scorre e la tua mano calda sulla mia.
Spero che tu stia bene, nonno. Mi mancano le nostre chiacchierate e le tue storie. Ti prometto che appena avrò un po' di tempo libero, verrò a trovarti in montagna.
Ti voglio bene.
Il tuo nipote,
Lorenzo
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