venerdì 28 febbraio 2025

Domiziano, l'imperatore pugnalato a morte nella sua camera da letto

Tito Flavio Domiziano, meglio conosciuto semplicemente come Domiziano, fu l'ultimo imperatore della dinastia flavia. Figlio di Vespasiano e fratello minore di Tito, gli succedette al trono nell'81 d.C., regnando fino al suo assassinio nel 96 d.C.

Domiziano nacque a Roma nel 51 d.C. e trascorse la sua giovinezza all'ombra del padre e del fratello. Quando Vespasiano divenne imperatore nel 69 d.C., Domiziano assunse un ruolo di maggiore visibilità, ma rimase sempre in secondo piano rispetto a Tito, che era il favorito del padre.

Alla morte di Tito nell'81 d.C., Domiziano divenne imperatore. Il suo regno fu caratterizzato da un forte accentramento del potere e da una politica autocratica. Si considerava un nuovo Romolo, il fondatore di Roma, e si fece chiamare "dominus et deus" ("signore e dio").

Domiziano rafforzò l'esercito, consolidò le frontiere dell'impero e promosse la cultura e l'arte. Fece costruire numerose opere pubbliche, tra cui lo Stadio di Domiziano e l'Arco di Tito. Tuttavia, il suo regime divenne sempre più repressivo e i suoi oppositori furono perseguitati.

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    Il 18 settembre del 96 d.C. Domiziano fu assassinato in una congiura di palazzo. Secondo le fonti antiche, la congiura fu organizzata da membri della sua corte, tra cui la moglie Domizia Longina e il prefetto del pretorio Petronio Secondo.

    L'imperatore fu pugnalato a morte nella sua camera da letto da un liberto di nome Stefano. Il suo corpo fu trasportato dai becchini in una bara comune e sepolto nel Tempio dei Flavi.

    Il Senato decretò la damnatio memoriae di Domiziano, il che significava che il suo nome doveva essere cancellato da tutte le iscrizioni e le sue statue distrutte. Tuttavia, alcune testimonianze del suo regno sopravvissero e ci permettono di ricostruire la sua figura e il suo operato.

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