Nell’agonia dell’Impero Romano d’Occidente, mentre le aquile legionarie cadevano e le ombre del declino si allungavano sull’Italia, un guerriero dalle origini oscure si levò dal caos: Odoacre, figlio delle steppe, condottiero senza corona, e artefice di un nuovo ordine.
L’ASCESA DEL RE SENZA PORPORA
Nato tra gli Sciri o forse i Rugi, cresciuto nella povertà e temprato dal ferro delle battaglie, Odoacre scalò i ranghi dell’esercito romano fino a diventare *comes domesticorum* – comandante della guardia imperiale. Ma l’Italia era un campo minato: tradimenti, intrighi e la minaccia costante dei barbari ne logoravano le fondamenta.
Nel 476 d.C., i suoi guerrieri – Eruli, Rugi e Sciri – reclamarono terre, come da antica usanza. Oreste, il generale che reggeva le sorti del giovane imperatore Romolo Augustolo, oppose un rifiuto. Fu l’errore fatale.
Odoacre, acclamato rex gentium dalle sue truppe, marciò su Pavia, catturò Oreste e lo giustiziò. Poi, con un gesto che cambiò la storia, depose Romolo Augustolo, l’ultimo imperatore d’Occidente, confinandolo in un dorato esilio a Napoli.
UN RE CHE NON VOLLE ESSERE IMPERATORE
Ma Odoacre non ambiva alla porpora. Inviò le insegne imperiali a Costantinopoli, riconoscendo Zenone come unico Augusto, e chiese per sé solo il titolo di patricius e il governo dell’Italia. Un barbaro che rispettava Roma più dei Romani stessi.
E così governò: mantenne il Senato, onorò il Consolato, distribuì terre ai suoi uomini senza stravolgere l’ordine sociale. L’amministrazione rimase romana, ma il potere era ormai germanico.
GLORIA E TRADIMENTO
Il suo regno fu un’epoca di fermezza e pragmatismo: riconquistò la Dalmazia, negoziò con i Vandali per la Sicilia, schiacciò i Rugi oltre il Danubio. Pur ariano, evitò conflitti con la Chiesa cattolica, garantendo una pace relativa in un’Italia stremata.
Ma Costantinopoli temeva la sua ascesa. Zenone, astuto, aizzò contro di lui Teodorico e i suoi Ostrogoti. La guerra fu lunga e crudele: Odoacre resistette per anni, asserragliato a Ravenna, finché nel 493 fu costretto alla resa.
E allora, durante un banchetto di riconciliazione, Teodorico lo trafisse con la sua stessa spada. Un assassinio che chiuse un’era e ne aprì un’altra: quella dei regni romano-barbarici.
IL PRIMO RE D’ITALIA
Odoacre, il barbaro che osò spodestare un imperatore, fu anche il primo a regnare sull’Italia come sovrano autonomo. La sua storia segna il confine tra due mondi: il crollo di Roma e l’alba del Medioevo.
La storia deve onorare la sua memoria? Fu un conquistatore spietato o un sovrano illuminato? Un distruttore o l’ultimo baluardo dell’ordine?
La risposta è scritta nelle pietre di Ravenna, nelle leggi che preservò, nel sangue versato per un regno che durò solo un attimo nella storia... ma cambiò tutto per sempre.
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