Giuseppe Ungaretti è stato un poeta, scrittore, traduttore e giornalista italiano. La sua poesia "Fratelli", è un accorato appello alla pace, in ogni tempo e in ogni luogo.
Giuseppe Ungaretti legge la sua poesia "Fratelli" scritta al fronte durante la Prima Guerra Mondiale, e si scaglia contro tutte le guerre e le forme vecchie e nuove di imperialismo.
Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto, 8 febbraio 1888[1] – Milano, 1º giugno 1970) è stato un poeta, scrittore, traduttore e giornalista italiano.
È stato uno dei principali poeti della letteratura italiana del XX secolo.
La sua poesia, inizialmente influenzata dal simbolismo francese, fu caratterizzata nei primi tempi da componimenti brevissimi, costituiti da poche parole essenziali e da analogie a volte ardite, compresi principalmente nella raccolta L'Allegria (1919); passò poi a lavori più complessi e articolati dal contenuto concettualmente difficile.
Una terza fase della sua evoluzione poetica, segnata dal dolore per la perdita prematura del figlio, ha compreso opere meditative dall'intensa riflessione sul destino umano.
Negli ultimi anni le sue poesie furono specchio della saggezza, ma anche del distacco e della tristezza dell'età avanzata. È stato inoltre considerato da alcuni critici come anticipatore dell'ermetismo.
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